Fantascienza & Fantasy

Un film dozzinale girato rubacchiando idee (già abbondantemente sfruttate) un po' dov'è capitato.
Usare spunti, "idee", non originali non è poi un difetto assoluto, in fondo si dice che le storie fondamentali da raccontare siano solo sette, e che tutte le altre siano solo variazioni sul tema. Però anche se si assembla un film come fosse una parete di mattoni, arraffando a destra e a mancina, "qualcosa" bene o male è dovuto.
Invece in questo Chernobyl diaries (l'unica originalità è l'ambientazione, Pripyat dove abitavano i dipendenti della centrale, anche se ovviamente non si tratta di quella vera) non c'è proprio niente da ricordare. La storia è quella banale di un gruppo di turisti in cerca di un po' di brivido (il coraggioso, la timorosa, gli innamorati ecc. ecc.) che decidono di fare una gita, con guida locale sul suo scassatissimo furgoncino, dove la saggezza sconsiglia di andare. La tecnica di ripresa è quella di "Blair witch project", che a sua volta è la versione povera della scuola danese Dogma; regista ed attori sono praticamente alle prime armi (non sarebbe un difetto, se avessero le capacità richieste per un film decoroso), e la storia è quella classica del gruppo che un po' alla volta viene decimato dal nemico di turno.
In questo caso si presume orribili mutanti, che non vengono mai disvelati del tutto. Per quanto riguarda il finale non voglio guastarlo a chi comunque  dovesse decidere di vedere il film.
Voto: 3
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Brutto difetto avere pregiudizi. Ho atteso per mesi il momento giusto (che non veniva mai) per vedere questo film, finchè alla fine non mi sono deciso.
Brutto difetto avere pregiudizi, ancor di più se poi scopri di avere avuto ragione.
La cosa più antipatica di questo film è stata la recitazione (secondo il contratto di lavoro si parla di questo, anche se sarebbe più corretto parlare di altro, tipo "sbuffare e spiaccicare il muso davanti alla camera da presa") di Rihanna cui auguro una lunga e ricca carriera. Musicale. Al cinema no, per favore.
La cosa più sconclusionata di questa scombiccherata storia pseudofantascientifica... è difficile da dire. Non c'era una singola scena che avesse un senso. Il protagonista praticamente nel giro di una notte passa da essere uno spiantato buono a nulla destinato alla galera, ad essere un ufficiale di Marina (va bene le carriere veloci, ma qua siamo all'assurdo) fidanzato con la figlia dell'ammiraglio (la solita bionda, così banale nella sua normalità di bellona bionda da essere insopportabile), ed alla fine eroe (un attimo prima di essere buttato fuori dalla Marina per conclamata incapacità).
Gli attori? Per la massima parte in linea con la recitazione di Rihanna. Persino Liam Neeson (ha debiti di gioco? un mutuo stellare sulla casa? come ha fatto il protagonista di Michael Collins e Schindler's List a finire in questa zuppa?) è rigido come uno scoglio ed espressivo come un peto di scimmia.
Qualcuno ha cercato di "valorizzare" il film attribuendogli autoironia ecc. ecc., in realtà è solo un'enorme furbata girata per estorcere denaro al pubblico cui è rivolto: gli adolescenti, maschi, che trascorrono buona parte del loro tempo davanti ad una consolea sparacchiare agli alieni. E magari ai compagni di scuola.
E l'inserimento della "ciliegina" da richiamo di Rihanna ne è la conferma.
Un pregio? Anche questo film ha una fine. Purtroppo si parla di un sequel.
Voto: 3--
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Con questo romanzo, di completa "ortodossia" gaimaniana, l'autore ha vinto il Premio Hugo nel 2009. Ad onore del vero si è trattato di un anno non particolarmente ricco, una competizione di livello inferiore rispetto al corrispettivo Nebula, in ogni caso il romanzo di Gaiman è sicuramente qualche gradino superiore rispetto alla maggior parte di ciò che oggi è possibile trovare sugli scaffali di una libreria.
Purtroppo.
La storia, goticissima seppur con lo stile leggero di una fiaba "nera", è quella di un infante che per mera combinazione riesce a sfuggire al massacro della sua famiglia e capita all'interno di un antico cimitero, quasi abbandonato, che sorge vicino alla casa della sua famiglia.
Qua il piccolo è trovato da una strana comunità di fantasmi dei secoli passati che lo nascondono da un assassino deciso a portare a termine l'incarico. Una coppia lo adotta ed uno strano figuro, un "ospite" particolare del cimitero, ne diventa tutore e protettore.
Dietro lo sterminio c'è ben altro, e si scoprirà nel corso della storia. Il trovatello cresce, come può crescere un bimbo abbandonato in un cimitero, circondato da fantasmi bizzarri ma amorevoli ed assidui, dal quale non può uscire pena terribili conseguenze.
Rispetto ad "American gods", il suo precedente Premio Hugo, questo è indiscutibilmente di livello più basso. Sembra un romanzo scritto appositamente per farne un film, magari di Tim Burton, ed in effetti la Disney ne ha acquistato i diritti. Resta il fatto che sui tratta di un'opera di discreto livello.
Voto: 7,5
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