Gli anni '60 per la fantascienza sono stati robabilmente i migliori. Basta andare a guardare non solo le opere vincitrici dei Premi Nebula ed Hugo, ma anche quelle soltanto piazzate. Nel 1966 questo romanzo condivise ad ex equo la vittoria al Nebula (l'anno prima, come racconto, aveva vinto l'Hugo), ma altri romanzi non altrettanto "fortunati" in quegli anni che vanno dal '65 al '70 sono: Cronache del dopobomba, Il cacciatore di androidi e Le tre stimmate di Palmer Eldritch di Dick, Signore della Luce di Zelazny, Jack Barron e l'eternità di Spinrad, Tutti a Zanzibar e L'orbita spezzata di Brunner, Torre di cristallo e Il paradosso del passato di Silverberg. Romanzi che non possono mancare nella libreria di un appassionato.
Fiori per Algernon in questo meraviglioso parterre ha una posizione particolare. Non è una vera e propria opera di fantascienza tradizionale. Il protagonista, Charlie, è un ragazzo ritardato con un umilissimo lavoro, consapevole della sua situazione e desideroso di essere "normale". Gli viene proposto di fare da cavia per un esperimento sull'intelligenza, ed ovviamente accetta. La storia, raccontata in prima persona tramite i diari Charlie, ci narra di un povero disadattato e dei suoi mille problemi ed umiliazioni che piano piano diventa un genio, la sua vita cambia completamente finchè non scopre che la sua nuova condizione è solo temporanea. Infatti tornerà a fare l'inserviente nella fabbrica da dove era fuggito.
Algernon è il piccolo topolino di laboratorio, anche lui ha subito lo stesso intervento, che all'inizio batte in abilità il ritardato Charlie (che si infuria). Quando Algernon ha le prime crisi Charlie (genio) si insospettisce e scopre personalmente il proprio destino.
Da questo grande romanzo il cinema e la tv ne hanno tratto svariati adattamenti. Il migliore resta sempre "I due mondi di Charly".
Voto 9
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