Nel 1968 al Nebula questo romanzo sconfisse candidature apparentemente più forti, una in particolare destinata ad un successo "imperituro". Infatti Panshin sconfisse il Dick di "Do androids dream of electric sheeps?" (Blade Runner, per intenderci), ma anche eccellenti romanzi come "Tutti a Zanzibar" di Brunner o "Le maschere del tempo" di Silverberg.
Alexei Panshin, è uno scrittore americanissimo anche se il nome tradisce ascendenze non anglosassoni, aveva solo 28 anni quando vinse il Nebula e nonostante la relativa giovane età questo premio non fu il prologo di una carriera feconda, intensa ma "concentrata".
La storia è quella di un vero rito di passaggio. La bellezza del romanzo sta, appunto, nell'intensità con la quale descrive una futura società spaziale divisa in due rami assai diversi, ed i pericoli che deve affrontare Mia Havero per diventare un adulto. Considerando anche i concorrenti sconfitti, questo solido romanzo ha più di una ragione per essere letto.
Voto 7,5
Categories:
Fantascienza,
Libri
Un romanzo godibilissimo. Due rammarichi. Panshin non scrisse più romanzi, anche se ci ha lasciato una delle più interessanti opere di divulgazione "Mondi interiori" scritto assieme alla moglie Cory. L'altro: è che l'ho perso.