Nel 1969 uno qualsiasi dei libri selezionati per il premio avrebbe potuto vincere, perchè la qualità era veramente alta. La Le Guin se l'aggiudicò con un romanzo molto intenso, una storia in realtà intima inserita all'interno di una missione diplomatica interstellare. Gli umani di Gethen, dove si svolge l'azione (un'ambientazione "scandinava" se non polare), hanno la particolarità di essere ermafroditi. Hanno uno strano ciclo mensile, per buona parte del tempo sono asessuati (26 giorni) ma poi entrano in una fase nella quale acquisiscono uno dei due sessi, indifferentemente, e possono restare "incinti".
Il protagonista si trova coinvolto, suo malgrado, nei giochi di potere locali. La storia è quella della comprensione reciproca del terrestre e dei locali, delle dinamiche sessuali, dell'iterazione fra umani diversi, con i loro conflitti e del loro superamento.
In certi momenti il romanzo ha qualche lentezza, ma a parte ciò è sicuramente molto interessante. D'altronde la Le Guin, e si vede in questo l'ambiente familiare in cui è cresciuta, è maestra nel disegnare i popoli umani.
Voto 8
Categories:
Fantascienza,
Libri