Fantascienza & Fantasy

Richard Ford, scrittore inglese, ha esordito nel fantasy (scrive anche steampunk e urban fantasy) con questo romanzo, prima opera del ciclo di Steelhaven.
Bisogna riconoscere a Ford una certa ambizione: ci sono numerosi personaggi e di capitolo in capitolo lo svolgersi della storia è vista attraverso i loro occhi. Compresi quelli di qualcuno che non può essere ascritto nel'elenco dei "buoni". Può capitare che lo stesso avvenimento sia seguito da più angolature, ed è interessante.
In questo primo libro la storia, però, segue un percorso fin troppo classico: il cattivo di turno ha preso il controllo delle tribù dei barbari che infestano i confini del regno ed ha plasmato un temibile esercito. Per andare sul sicuro e vincere la guerra ha deciso di avviluppare la città di Steelhaven in una rete di intrighi.
Lo stile di scrittura, il ritmo degli avvenimenti ed i personaggi, in qualche modo ricordano Abercrombie, l'ambientazione invece Lynch, però non raggiungono i loro livelli.
Il fatto di cambiare ad ogni capitolo protagonista, ed aver creato una serie di personaggi comunque interessanti (con l'eccezione della principessa, una petulante banalità uguale a mille altre principesse), arricchisce il romanzo di un certo brio.
Sicuramente non è un capolavoro, ma essendo ormai in tempo di letture sotto l'ombrellone, non se ne può non consigliare la lettura.
Voto: 7-
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Premio Nebula 2009, e nel 2010 premio Hugo e J.W. Campbell. Un pedigree più che sufficiente per stimolarne la lettura.
Che in effetti è meritoria quanto doverosa.
La storia si svolge in una Bangkok di un futuro abbastanza prossimo, nel quale bioterroristi e società biotecnoligiche si sono date da fare per manipolare e distruggere il DNA delle coltivazioni commestibili. La popolazione è stata decimata dalla carestia a dalle pestilenze conseguenti alle manipolazioni genetiche. La Thailandia possiede forse l'ultima banca dei semi esistente, e sicuramente possiede la capacità di produrre nuove specie commestibili a causa di un rigido embargo contro le multinazionali produttrici di sementi (le uniche in grado di generare nuovi prodotti, solo temporaneamente inattaccabili alle mutazioni perniciose), le quali disperatamente vogliono conquistare anche l'ultimo territorio che si oppone al loro strapotere.
Uno dei protagonisti del romanzo è un inviato di una delle multinazionali che controllano il pianeta, che cerca di scoprire i segreti di Bangkok, città corrotta quanto mai dove si scontrano ministeri ed alti ufficiali in un'incessante lotta per il denaro ed il potere. Un altro protagonista, forse ancora più convincente, è il suo segretario, un profugo cinese aggrappato alla vita e ciecamente dedito ai propri interessi personali, tanto da essere la causa involontaria del disastro successivo.
La ragazza del titolo è una creatura anch'essa frutto della manipolazione genetica, e quindi disprezzata come sub-umana, senza diritti e per questo sfruttata oltre ogni limite.
Molti sono gli spunti di lettura, e di riflessione, a seconda dei vari personaggi (chi sono i buoni? chi i cattivi? Al lettore la decisione).
Il romanzo è scritto molto bene, purtroppo è fin troppo credibile, ed i personaggi sono ben costruiti, anche quelli secondari.
Bisogna ammettere che è un'opera solida, indiscutibilmente da leggere.
Voto: 9
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Stranamente questo romanzo viene presentato come un'opera fantasy, cercando di non spoilerare dico soltanto che, dati gli argomenti trattati, decisamente non è un romanzo fantasy, semmai è vera e propria fantascienza.
I protagonisti sono i Bambini, umani immortali che muoiono al compimento del 14° anno di età per poi rinascere altrove. Conservando i ricordi delle vite precedenti. Ovviamente la loro visone del mondo è assai particolare, come pure il loro rapporto con le famiglie "pro tempore" (circondati dall'amore di una madre che lo è solo biologicamente e che, in confronto alla loro esperienza plurimillenaria, è davvero una bambina).
Le loro vite non sono poi così meravigliose come si potrebbe immaginare: rinascere con le facoltà mentali ed i ricordi intatti nel corpo di un inerme neonato, destinati ad una breve vita biologica con pochissima autonomia individuale.
Eppure, col tempo, sono riusciti a costituire un Network mondiale, cui partecipa buona parte dei 421 membri della loro stirpe.
Una scoperta scientifica ed una terribile minaccia pongono in pericolo non solo i Bambini ma l'intera razza umana, e solo loro sono in grado di salvare il pianeta.
Questa è la storia per sommi tratti. Il romanzo è ben scritto, ha ritmo e si legge via via sempre più velocemente. I vari personaggi sono ben tratteggiati, forse i "cattivi" sono un po' più "sfumati", ma complessivamente è scritto molto bene, soprattutto il protagonista principale, Arthur, è un perfetto, strano "Bambino" dove l'autore è riuscito a collocare aspetti da millenario soggetto che ha attraversato tutte le epoche storiche insieme ad elementi di adolescente in attesa dell'età adulta (che non ha mai vissuto realmente).
Ad essere onesto non ho capito la fine, nel senso che gli avvenimenti descritti sembrano incompatibili. Evidentemente c'è un sottinteso che non sono riuscito a cogliere. Che forse sarà più chiaro nei prossimi libri (si tratta di una trilogia).
Voto: 7,5
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