Fantascienza & Fantasy

Con una certa curiosità attendevo la prima pubblicazione italiana delle opere di John Scalzi. Il suo ciclo "old man's war" si è guadagnato un paio di candidature all'Hugo, ed il primo romanzo del ciclo (Morire per vivere, appunto) è già stato acquistato da Hollywood.
Sinceramente sono rimasto molto deluso. L'opera sembra scritta da un appassionato di videogame che in tenera età ha avuto anche la fortuna di imbattersi in due romanzi, che ha poi scopiazzato in maniera imbarazzante.
Stranamente, fra i ringraziamenti finali, ne cita solo uno, "Starship troopers" di Heinlein, mentre dimentica completamente quello in realtà cui deve il maggior tributo: "Forever war" di Haldeman. Con una palese citazione di Stanley Kubrick ("Full metal Jacket").
Chi ha letto questi due romanzi può tranquillamente evitare Scalzi, che non aggiunge assolutamente nulla agli autori che lo hanno preceduto (di una e di due generazioni).
La storia? Ai terrestri 75enni, afflitti dall'incurabile malattia che si chiama vecchiaia, viene offerta una seconda vita (ed un nuovo corpo) nelle Forze di Difesa Coloniale. Uno sporco e pericolosissimo lavoro fatto di massacri di alieni in giro per la galassia, e difesa della razza umana. Perchè la galassia è un posto assai cattivo pieno di alieni che, tra l'altro, si cibano anche di umani.
Lo stile di Scalzi, se di stile possiamo parlare, è assai semplice, colloquiale. E non perchè il romanzo è scritto in prima persona dal protagonista, o per il linguaggio da caserma cui indulge di tanto in tanto (fa così "ambiente"), ma proprio per la semplice colloquialità del racconto, o lo scarso spessore psicologico del protagonista cui Scalzi cerca di dare "anima" con il suo continuo e noioso richiamo all'amore per la perduta moglie Kathy.
In conclusione: un libro, ed un ciclo, da leggere al mare, sotto l'ombrellore, con la sonnacchiosa attenzione che merita.
Voto: 6---

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2 Responses so far.

  1. Sono indeciso se leggerlo o meno...

  2. $ jimi: il fatto è che non c'è molto da leggere in giro, almeno per quanto riguarda i nuovi autori... se hai già tutti i classici (più o meno "antichi") allora buttati sul ciclo di Scalzi, sennò datti da fare col ciclo dei Vor, Chanur, le 7 galassie... c'è tanto di buono, laggiù...

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