Fantascienza & Fantasy

Gargoyle in questo momento è la casa editrice di punta, almeno per quanto riguarda l'offerta di nuovi autori di fantasy "adulta".
Le notti di Villjamur è il primo volume di un ciclo di quattro, quindi per coloro che apprezzeranno l'opera c'è spazio per altro godimento. Questo primo romanzo è indiscutibilmente introduttivo, serve più che altro per delineare il contesto ed i principali personaggi.
Nella sua opera Newton evidentemente compie quell'opera di contaminazione tra genery (fantasy e fantascienza) che oggi annovera numerosi autori (Sanderson, Erikson ecc.), ma se la parte "fantascientifica" in fondo è discretamente sviluppata, quella "fantasy" è più tirata via, anzi: addirittura sciatta (usare elementi appartenenti a differenti culture, come le banshees ed i garuda, è decisamente stridente).
Dopo Elric di Menibonè abbiamo un nuovo protagonista albino, addirittura apertamente (per il lettore) omosessuale. In questo caso la costruzione di un personaggio che avesse carattere e spessore viene effettuata con artifici, invece di usare abilità di scrittura. Più che i protagonisti principali, sono alcune figure che stanno un passo indietro ad essere più "vere" ed interessanti, come l'ispettore Rumex o la prostituta Tuya.
Il centro dell'azione è la città di Villjamur, ed il palazzo imperiale di Balmacara dal quale l'imperatore governa l'Arcipelago Boreale, mentre incombe l'arrivo del lungo Inverno. Pericoli di ogni genere, minacce interne ed esterne, incombono sui protagonisti. In alcuni punti non si capisce se l'autore soffra di inesperienza o di irrazionalità, oppure se abbia scritto certe scene e poi -innamoratosi di loro- non abbia avuto sufficiente razionalità per riscriverle o eliminarle.
Tutto sommato, pur tenendo presente i limiti, si può accordare a Newton sufficiente fiducia per proseguire la lettura, sperando che il secondo volume sia migliore.
Voto: 6

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