Una facile battuta relativa a questo film è che il titolo fa riferimento al suo rapporto con la musa del cinema: questo lungometraggio è la sua ora nera.
Il soggetto è quello dell'invasione aliena, quanto mai abusato. In questo caso l'originalità risiede nel fatto che i nostri eroi (i due iniziali sono "cuginetti" di Zuckerberg, cui poi si aggiungono un paio di ragazze americane ed un terzo, svedese) sono in viaggio d'affari a Mosca, location dove il film è stato girato. I cattivoni piovono dal cielo, a milioni, simili a fantastiche spire di fuoco, però appena sfiorano una persona la polverizzano.
I nostri eroi americani (con svedese al seguito) si rifugiano in una cantina e quando 27 ore dopo ne riemergono Mosca è praticamente disabitata.
Da bravi americani, nel disastro totale, si dirigono verso l'ambasciata per essere rimpatriati. Nel loro cervello da americani in vacanza evidentemente l'ambasciata potrebbe essere l'unico punto salvo della città interamente distrutta. Non è così. Va bene essere americani, ma non tutti sono Superman.
Le successive vicessitudini vedono il gruppo progressivamente ridursi, com'è d'obbligo in questi film, finchè degli originali non restano che i due appena innamoratisi. Nel corso della fuga (verso la salvezza, prima loro e poi dell'intero pianeta) hanno una serie di incontri con i russi, i quali ovviamente hanno bisogno della guida, e del coraggio, dei ragazzotti americani perchè da soli sanno fare ben poco. Compresa la marina ed i veterani russi.
Un film noioso, i personaggi sono stereotipati, il ritmo è tutt'altro che incalzante. Complessivamente si tratta di 90 minuti sottratti ad attività ben più interessanti. Al livello di una replica di una trasmissione tipo "la prova del cuoco".
Voto 4
Categories:
Fantascienza,
Film